Questi ruderi, forse quelli stessi visitati dal giovane Palladio, vista la loro posizione di chiusura dell'arco della cavea, potrebbero rappresentare le ultime strutture rimaste del Teatro Berga.
Proprio qui, in sindacaria San Michele, i Gualdo si stabilirono a partire dal 1453 e, da un atto del 1502, sappiamo che Giacomo da Porlezza e suo figlio Giovanni avevano costruito "unam fabricam" per il nobiluomo Francesco Gualdo.
L'Estimo del 1563-1564 registra, nell'elenco delle proprietà poste all'interno delle mura cittadine, in Piazzetta Gualdi e proprietario Lelio Gualdo "l'altra mittà della casa con doi sollari, con granari et diverse stantie a basso et in sollaro, con caneva sotterranea et parte della corte con pozzo ..."
Sempre l'Estimo registra anche in proprietà di Gualdo Gualdi "l'altra mittà di una casa murada a doi sollari con doi camini terreni, el guardacamin, con doe stantie in sollaro et salla, con altri lochi et stantie per comodità di essa, con casina separata da essa casa, con antana sopra, con caneva sotterranea, con entrada di porte, con la mittà della corte, con scalle alla discoperta in contraà chiamata la piazzolla de Gualdi." (il palazzo viene stimato 1.300 ducati).
Questo secondo palazzo Gualdo viene spesso confuso con il primo, ma in realtà è ad esso successivo: il tutto figura assimilato alla più antica adiacente residenza Gualdo, con l'estensione a tutto il lungo prospetto del basamento bugnato e del cornicione.